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21 settembre 2016

ENTRODISFUNGERE


Lo scorso sogno, i miei pensieri erano miei e non lo erano, sembravano esistere prima che li pensassi ed erano tutte domande. Domande pressanti, domande preoccupanti. Domande a cui andava data una risposta, altrimenti... altrimenti...
Al risveglio il disagio era svanito, sostituito però da qualcosa di ancor più preoccupante. C'erano deboli sussurri al confine del mio udito, come un riverbero nelle orecchie che non accenna tuttora a diminuire. Avverto fugaci movimenti con la coda dell'occhio, ma appena mi volto a guardare, non trovo traccia alcuna. Mi sorprendo a gettare lo sguardo ora qui, ora là, con involontaria frenesia paranoica. Se questa è una malattia, lasciarla a lungo senza cure potrebbe essere pericoloso.

1 commento:

MaryA ha detto...

Io non sono nessuno. Partendo da questo presupposto domani non è noto a nessuno, mai. Non porti domande angoscianti la cui risposta presunta o reale ti impedirebbe soltanto di vivere oggi meglio che puoi, come se domani fosse solo un'incognita...perché questo deve essere. E di fatto, quali che siano le cose sul tuo domani che credi di conoscere, non è scritto...niente.

Ti abbraccio

**MaryA**